martedì 26 novembre 2013

La fibra by Aquastop per l’outdoor su DESIGN&CONTRACT



 

 

 

 

La fibra by Aquastop per l’outdoor

sailmaker
La fibra by Aquastop di Sailmaker International rappresenta la nuova frontiera tecnologica per l’outdoor, un settore dove fino ad oggi ha regnato incontrastata quella acrilica. E’ una fibra leggera, impenetrabile dall’acqua, a basso impatto ambientale, riciclabile, antibatterica, solida alla luce, atermica, resistente all’abrasione e meccanicamente, ritardante al fuoco, riflettente i raggi UV. In più, i tessuti realizzati con questa fibra, possono anche essere impermeabili in differente misura, secondo l’applicazione richiesta (fino a 5 metri di colonna d’acqua), traspiranti, lavabili senza detergenti, dimensionalmente stabili, immarcescibili e resistenti al carico. Ultra della collezione Raincover ad esempio, è un isolante di alto livello in grado di abbattere 13°C di temperatura, il che significa che da un lato si rilevano  33°C dall’altro 20°C. 
Per maggiori informazioni sulla gamma completa dei tessuti visitare il sito www.sailmakerint.com
 

venerdì 5 luglio 2013

VIAGGIARE SENZA INQUINARE È UNA QUESTIONE DI STILE!

Hell’s Kitchen lancia il primo trolley eco-chic “Arancino” in camera d’aria e tessuto by Aquastop 100% riciclabile.



Un’estate senza inquinare inizia dalla scelta del nostro bagaglio. Ecco il coloratissimo trolley di Hell’s Kitchen assemblato con materiali riciclati: per tutti coloro che desiderano viaggiar leggeri, senza far male al pianeta!
Il marchio Made in Italy che ha fatto della moda green la sua bandiera, produce infatti le sue borse con materiali di riuso. Un’alleanza perfetta fra qualità artigianale e riciclo creativo di oggetti che rinascono a nuova vita.
Nella Collezione Summer, di cui il trolley fa parte, un nuovo tessuto eco-friendly super leggero, si aggiunge alla ricetta di materiali della “Diabolica Cucina”: alla camera d’aria riciclata, alle cinture di sicurezza delle auto, ai fine pezza di camiceria usati per foderare gli interni degli accessori in maniera sempre originale.

La scelta di questo tessuto by Aquastop 100% riciclabile rispetta a pieno la filosofia ecosostenibile di Hell’s Kitchen. Viene infatti ricavato a partire dalla lavorazione del filo di scarto utilizzato per la produzione dei tessuti per gli arredi di barca a vela o a copertura dei sedili degli aerei. Un'ispirazione ideale per non perdere tempo e mettersi subito in viaggio.L’eco-tessuto - a resistenza waterproof, antistrappo, antimacchia - è disponibile nei colori accesi dell’azzurro sky, arancio mattone e giallo zafferano, oppure negli eleganti toni del beige e dell’antracite.

Il trolley, dal nome appetitoso “Arancino”, è provvisto di manico telescopico, scocca interamente ispezionabile, doppia maniglia sul lato verticale ed orizzontale, cinghie regolabili della capienza, scomparto extra big disposto sul retro della patta (accessibile da zip interna) e tascone morbido esterno, per tutto quello che è necessario tenere a portata di mano durante il viaggio.
Misure a prova di bagaglio da stiva completano il tutto. E non vi faranno perdere minuti preziosi - e “staffe” - a litigare con i responsabili delle compagnie low cost al check-in, proprio quando il vostro aereo sta partendo… Insomma, per il viaggiatore eco-chic firmato HK viaggiar a cuor leggero e senza inquinare diventa anche una questione di stile!



HELL’S KITCHEN: ABUSE WITH CAUTION!
www.hellskitchen.it
Hell’s Kitchen è il marchio eco-friendly che fa della metamorfosi una filosofia di vita. Di nuova generazione, urban e recycle: sono queste le parole chiave che descrivono la collezione di borse e accessori della linea urban di Hell’s Kitchen: “HK Urban RE Generation”. È realizzata in camera d’aria, t-shirt vintage, cinture di sicurezza d’auto e propilene rigenerato. Un design evoluto, sostenibile, aperto al cambiamento e firmato in maniera inconfondibile da una toppa di bicicletta! Migliaia di chilometri rimasti incisi sulla materia che rendono autentico e irripetibile ogni pezzo. “Ci ispiriamo al malfamato quartiere di New York da cui prendiamo il nome, che è risorto oggi a fucina artistica della metropoli” dice Marco Lai, il designer di HK. “Proponiamo la medesima rivoluzione a livello di urban style: siamo noi i protagonisti degli spazi urbani e della loro trasformazione. Si può vestirsi con stile e fare bene al pianeta. Ma è necessario far attenzione al ciclo di vita del prodotto e all’impatto sull’ambiente delle nostre scelte come consumatori. Chi indossa una borsa HK si rende partecipe di questo messaggio: dimostra come un materiale difficile da smaltire quale la camera d’aria possa essere risanato, ripensato e riqualificato, e incarnarsi a nuova vita in un prodotto bello, funzionale, durevole. A prova di città!”



                         in collaborazione con                                                                      






martedì 28 maggio 2013

Una nuova applicazione di I-MESH presentata a SOLAREXPO 2013

Lo abbiamo visto e conosciuto sospeso nello spazio come schermo di visioni in movimento nelle proiezioni di "Alik in Wonderland"; come materia vibratile, piattaforma permeabile che dialoga con i virtuosismi della luce; come tessuto/non tessuto teso su infissi per le facciate architettoniche; come materia per sedute divani e poltrone; come parete e pannello di separazione intima e mai definitiva negli allestimenti della Design Week2013; come parasole e parapioggia a protezione di quei gioielli tecnologici che sono le Lamborghini nell’evento motoristico dell’anno a Sant’Agata Bolognese. 

I-MESH sempre lui, sempre riconoscibile nella gamma di colori del suo filo realizzato in differenti materiali, sempre uguale e sempre diverso. 

A SOLAREXPO’ 2013 I-MESH è stato presentato in collaborazione con Union Glass (www.unionglass.itnella versione tra due vetri, risultato di una complessa e raffinata tecnica di laminazione. Un successo riconosciuto dagli operatori del settore, dai professionisti e progettisti che hanno visitato lo spazio espositivo e ne hanno compreso la versatilità indoor/outdoor, i plus tecnici, estetici e formali. 


ha chiuso quest’anno con oltre 30 000 visitatori provenienti da 83 paesi e si è confermata tra i primi 3 eventi fieristici al mondo specializzati sui temi dell’energia solare. Un evento che parla agli attori della Green Economy, una "best practice" per l'intera community nazionale e un "benchmark" a livello internazionale (www.solarexpo.com).


Maggiori informazioni sul prodotto I-MESH direttamente al sito www.i-mesh.eu



da "TENDE & SCHERMATURE SOLARI"

http://www.tendeeschermaturesolari.com


Sailmaker e Frigerio insieme per la Lamborghini PDF
Scritto da tende e schermature solari   
Sailmaker e Frigerio insieme per la Lamborghini
Con il lancio di "Xantia 50" Frigerio Tende, azienda italiana leader nel mercato della tenda solare, ha suggellato un accordo di fornitura con la Sailmaker International. Per l'originalissima copertura a doppio telo disegnata dal dipartimento ricerca e sviluppo della Frigerio Tende, la Sailmaker ha sfoderato la tecnologia più avanzata di cui è proprietaria. Il telo para-acqua è realizzato in tessuto Marine by Aquastop mentre il telo inferiore è realizzato in I-MESH in fibra di carbonio.
Le innovative caratteristiche tecniche dei tessuti by Aquastop combinate alla potenza decorativa del telo in I-MESH carbonio fanno della struttura di "Xantia 50" un manifesto di alta tecnologia nel campo della protezione solare: per questo motivo la Frigerio Tende ha deciso di intitolare questa particolare versione di Xantia all'anniversario della Lamborghini.
L'accordo con la Frigerio Tende è motivo di grande soddisfazione per la Sailmaker International.Anni di ricerca e sviluppo incentrati sulla nuova linea by Aquastop  hanno determinato la collaborazione con un'azienda aperta all'innovazione quale è la Frigerio Tende.
Per maggiori informazioni http://www.sailmakerint.com/ e www.i-mesh.eu 


In questo video il Dott.Alberto Fiorenzi, Direttore Marketing della Sailmaker, ci parla delle caratteristiche del tessuto I-MESH:

https://www.youtube.com/watch?v=Plci63zMq0A&feature=player_embedded

lunedì 27 maggio 2013

"OUTSIDE-IN" and Sailmaker International SpA



‘OUTSIDE-IN’
by Meir Lobaton Corona and Ulli Heckmann
Landscape Consultant: Julia Pankofer                                                       
Structure Consultant: Hector Triana                                                                                           
Location: 22nd International Garden Festival, Chaumont sur Loire, France     
Sponsors: Saint Gobain, ID Construction                    
Status: Completed
Year: 2013


Abstract:
“Outside-in” is a garden that becomes a forest through a sensory illusion.

An area for contemplation, a garden within a garden, “outside-in” is a micro universe where landscape and architecture intermingle. It prompts us to think about the duality between what we know and what we see.

A meditation about space, light and the possibility of infinity, this fun scene might well allude to an episode in “Alice in Wonderland” where Alice peeks through the lock of a tiny door, glimpses a beautiful garden and realizes there’s no way she’ll be able to enter it…

This paradoxical experience – the perception of a space, whose contents is more important than the container, and where we cast our eyes into an internal world that is actually nothing more than an external world – can be irritating and captivating in equal measure.

Although visitors never progress beyond their mere onlooker status, kept at a distance without ever interrupting the picture where the forest remains infinite and unchangeable in this space that cannot be penetrated, “outside-in” allows each of us to discover our “own” imaginary garden. 


Text:

The sense we trust the most is the sense which exposes us the least. The sense that will bring us into direct contact with life is used the least. The first is to see. What we see, we believe, but it is what we don’t see that holds the truth of what is because then it remains undistorted by our interpretation.

We think that all perception is locked within our body: The sense of seeing from the eyes, the sense of hearing from the ears, the sense of smelling from the nose, the sense of tasting from the mouth, and the sense of touch primarily from the hands. Our garden, entitled ‘outside-in’, is conceived as a visual paradox, as device that enhances such conditions in order to make the audience realize how by relying only on sight we rely on imagination, that is to say, on interpretation.  In other words, how the sense of vision can become a shield that precludes us the possibility of having a holistic experience of life, one that involves the entire body and that extends beyond it.

The experience of the garden begins when the visitor finds himself confronted with a seemingly void space, only the sound of his footsteps walking on top of the red sand surface and a minimalist white box mysteriously levitating sixty centimeters above the ground complement his experience.

The weightless, five meters wide by eight meters long, semi-cubic volume –defined by a translucent white skin– takes almost one third of the extension of the garden and works as a floating canvas where a monochrome world of shadows is casted suggesting the presence of what seams to be a tiny and inaccessible chunk of forest confined within. Only when gazing inside –either by crouching down and looking under it or peeking through one of the peepholes scattered on top of the white surface– the visitor is drawn into an illusory space in which trees and plants vanish into the distance. An effect attained by the fact that the four interior faces of the volume are covered with two-way mirrors and thus create a seemingly infinite forest reflected in all directions.

Like the scene in ‘Alice in Wonderland’, in which Alice peers through the keyhole of a tiny door onto a beautiful garden only to realize that she is unable to enter, this inverted experience of peeking inside to actually look outside, is meant to be both engrossing and frustrating. This voyeuristic experience allows for the viewer’s presence never to interrupt the tableau: the forest remains infinite and trapped inside this solipsist hall of mirrors while the visitor is confronted with the paradox of being looking inside a box where the contained space is actually larger than its container.

‘Outside-in’ is a garden within a garden, a contemplative space, a small universe where landscape and architecture are fused to create an experience capable of raising questions rather than answering them, a live mechanism whose aim is to make us reflect on the contrast between what we know and what we see, demanding us to constantly negotiate the gap between physical reality and visual perception. It is a meditation on space, light, and the possibility of infinity as seen through the limitless reflections of a trapped narrative meticulously fitted inside a world of two-way mirrors.


TENDE E MOTORI - Sailmaker e Frigerio tende creano Xantia 50 per l’anniversario della Lamborghini


Con il lancio di "Xantia 50" Frigerio Tende, azienda italiana leader nel mercato della tenda solare, ha suggellato un accordo di fornitura con la Sailmaker International.
Per l'originalissima copertura a doppio telo disegnata dal dipartimento ricerca e sviluppo della Frigerio Tende, la Sailmaker ha sfoderato la tecnologia più avanzata di cui è proprietaria. Il telo para-acqua è realizzato in tessuto Marine by Aquastop mentre il telo inferiore è realizzato in I-MESH in fibra di carbonio.

Le innovative caratteristiche tecniche dei tessuti by Aquastop combinate alla potenza decorativa del telo in I-MESH carbonio fanno della struttura di "Xantia 50" un manifesto di alta tecnologia nel campo della protezione solare: per questo motivo la Frigerio Tende ha deciso di intitolare questa particolare versione di Xantia all'anniversario della Lamborghini.

L'accordo con la Frigerio Tende è motivo di grande soddisfazione per la Sailmaker International. Anni di ricerca e sviluppo incentrati sulla nuova linea by Aquastop ci hanno procurato la chiave di un'azienda aperta all'innovazione quale è la Frigerio Tende. 



Per maggiori informazioni www.sailmakerint.com e www.i-mesh.eu

lunedì 13 maggio 2013

Un tessuto della Sailmaker International spa al "Festival Internazionale dei Giardini" di Chaumont sur Loire



Prestigioso riconoscimento per la Sailmaker International spa alla 22° Edizione del "Festival Internazionale dei Giardini" di Chaumont sur Loire. Il tessuto KEDURA è stato utilizzato nel progetto Outside-In di Ulli Heckmann risultato tra i vincitori in un panel di partecipazioni internazionali di oltre 350 soggetti. Un grande successo in un contesto di massima autorevolezza e prestigio che richiama nel Centro d'Arte e Natura del Domaine Chaumont sur Loire i migliori paesaggisti del mondo e accoglie in talks trasversali riflessioni sulle innovazioni scientifiche, tecnologiche e progettuali legate a questi temi.
Outside-In è un giardino che diventa foresta grazie all’illusione ottica, è uno spazio di contemplazione, un giardino dentro un giardino, un gioco di parole paradossale, un piccolo universo dove paesaggio e architettura si confondono. Il progetto è una meditazione sullo spazio, la luce e l’infinito in una scena ludica, giocosa e misteriosa dove il dentro/fuori rimanda al sentiment di Alice nel Paese delle Meraviglie. Outside-In è un luogo dove la suggestione della foresta resta quella infinita e impenetrabile ma proprio per questo invita a scoprire il proprio giardino immaginario e ideale. Il gruppo di progettazione - composto dagli architetti Ulli Heckmann, Meir Lobaton e Julia Pankofer - riflette un approccio multidisciplinare al tema del paesaggio contemporaneo con una netta caratura teorica fatta di partecipazioni e insegnamento in università e master, e uno standing professionale ricco di esperienze internazionali legate alle contaminazioni con l’arte e lo sviluppo urbano con cui il tema specifico del giardino si confronta. Il progetto è uno spazio definito di 54 mq caratterizzato da una struttura metallica di 6x9 metri con altezza 1,80 che contiene il giardino/foresta: all’interno una sequenza di specchi aumenta e moltiplica le proporzioni, all’esterno KEDURA agisce come materiale contenitore.
La Sailmaker International spa ha offerto varie soluzioni per rispondere alla domanda del progetto e ha rapidamente approntato le campionature allo scopo di dare elementi decisionali agli architetti. Tra le quattro opzioni disponibili lo studio ha scelto "Kedura" per la sua opacità, rigidità e capacità di sostenere il carico di tensionamento. L’intrinseca rigidità del materiale ha rappresentato inoltre una garanzia di tenuta rispetto ai fori che rappresentavano un essenziale tema progettuale e realizzativo. Così la competenza di Sailmaker, il suo rapido servizio e la capacità di comprendere i progetti installativi nella loro complessità, sono stati un plus decisivo per aggiudicarsi il lavoro.













www.sailmakerint.com